Rainbow in lingua inglese significa ‘arcobaleno’ ed è proprio questa esplosione di colori ad avere conquistato le chiome delle donne in previsione dell’estate. I capelli colorati in tinte particolari sembrano aver invaso Instagram e la divisione fra tinte classiche e audaci sembra non essere più così marcata rispetto al passato. Lo si può notare facendo qualche giro sulla rete, dove spopolano gli hashtag #denimhair, #rainbowhair, #mermaidhair e chi più ne ha più ne metta. Ma come si ottengono questi colori e qual è il segreto per mantenerli brillanti?
L’effetto Rainbow è decisamente strabiliante, ma tutti sono concordi che si tratta di un trend dedicato alle giovanissime. I capelli azzurri da fata turchina o rosa caramella sono adatti ad un’età spensierata, e difficili da indossare quando gli impegni professionali chiedono di apparire più ‘classiche’. Nulla vieta di dipingere la chioma con colori di questo tipo a tutte le età, se si possiedono le possibilità e l’estro per poterli sfoggiare.
È interessante notare che questo trend è scoppiato verso il 2010, quando hanno iniziato a fare la loro comparsa le prime chiome rosa o azzurrissime. Prima si trattava di un gioco, di prove e di incursioni create impiegando spray e mascara colorati, eliminabili con un semplice shampoo. Da qualche anno a questa parte le cose si sono fatte più serie e gli hair stylist hanno iniziato ad annoverare queste tinte nelle loro palette, colorando in modo permanente i capelli delle clienti.
I colori Rainbow sono molti, ma i più gettonati sono indubbiamente l’azzurro turchino, il rosa candy e anche il viola leggero. Si tratta di colori che virano al pastello, ma che si propongono saturi e che spesso vengono sfumati ai biondi o ai rossi per ottenere un effetto super vitaminico.
I capelli Rainbow si ottengono decolorandoli e quindi tingendoli con tinte nuove. Sappiamo che i capelli decolorati possono diventare secchi, ma soprattutto opachi perché perdono i pigmenti riflettenti del capello. Per questo motivo, l’effetto Rainbow chiede cure maggiori per non sembrare sciupato, una prerogativa che implica tante sedute dal parrucchiere e anche l’impiego di prodotti di alta qualità.
Cheratina biomimetica e relipidanti devono fare parte delle tinture, perché nutrono il capello e riescono a donargli la lucidità tolta con il processo di decolorazione. Ecco spiegato perché l’effetto Rainbow deve essere fatto in salone ed è pericoloso affidarsi al fai da te.
I soin devono essere ripetuti più spesso rispetto ad una normale colorazione e i capelli devono essere ben nutriti con prodotti intensi, come burri o oli idratanti. Di solito chi si affida a questa colorazione opta per bagni notturni di oli curativi, che agiscono durante il riposo e permettono di contare su una chioma bella, lucida e nutrita al risveglio. Troppi lavaggi impoveriscono inoltre il capello, quindi è ideale affidarsi a shampoo super delicati, neutri e anche lavare i capelli solo con acqua o bicarbonato. Il no-pooh è una tecnica usata da chi sceglie queste colorazioni speciali, perché permette di lavare i capelli senza aggredire la tinta e quindi di mantenerla bella e luccicante per più settimane.
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